venerdì 10 giugno 2011

Fonti del Clitunno - Umbria ott.2010

Il Clitunno nasce presso il percorso della via Flaminia, tra Trevi e Spoleto, e scorre per 60 km passando per Pissignano, Cannaiola, Trevi e Bevagna, per gettarsi infine presso Cannara nel fiume Topino, affluente a sua volta del Tevere.
Conosciuto già nell'antichità (Clitumnus), aveva come nume tutelare il dio Giove Clitunno. Viene citato da Virgilio nelle "Georgiche", che attribuisce alle sue acque poteri miracolosi (i buoi destinati al sacrificio diventavano candidi se si bagnavano nelle sue acque), mentre il paesaggio circostante viene descritto in una lettera di Plinio il Giovane.
All'epoca il fiume sembra fosse navigabile e che avesse dunque una portata maggiore: il cambiamento fu dovuto secondo alcuni studiosi settecenteschi (abate Venuti e G. Baglivi) alle conseguenze del grande terremoto di Costantinopoli del 447, che sarebbe stato avvertito fino in Umbria.
Le sorgenti del fiume, già cantate nel "Child Harold's pilgrimage" (canto IV) di George Byron, sgorgano attualmente in un piccolo lago creato nel 1852 da Paolo Campello della Spina, che vi sistemò intorno un parco.
Poco dopo il parco fu reso celebre dall'ode di Giosuè Carducci "Alle Fonti del Clitunno" (inserita nella raccolta "Odi barbare").
Dal lago le acque scorrono nella "Forma nuova", un canale artificiale che era in origine stato costruito a servizio dei mulini. Altre sorgenti sono a circa 1 km a valle ("Vene del Tempio"), nei pressi del Tempietto del Clitunno.

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